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Prevenzione e interventi contro il dissesto del territorio, nuova scadenza del bando Foiv

Un riconoscimento ai sei migliori progetti per la lotta al dissesto idrogeologico e per gli interventi necessari in seguito ad eventi calamitosi, come terremoti, frane e alluvioni. A lanciare l’iniziativa è FOIV-Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto che premierà poi i vincitori nel corso della 30ª edizione di Samoter, il salone internazionale delle macchine movimento terra, da cantiere e per l’edilizia, in programma alla Fiera di Verona dal 22 al 25 febbraio 2017.

Il concorso –patrocinato da Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Protezione Civile della Regione Veneto, Direzione Interregionale Vigili del Fuoco del Veneto e Trentino Alto Adige e Confindustria Veneto – è rivolto agli ingegneri di tutta Italia che potranno presentare un progetto relativo a due temi: messa in sicurezza del territorio in chiave di prevenzione e recupero delle aree colpite da un’emergenza ambientale.

Il termine per consegnare la documentazione è stato prorogato fino al 15 febbraio 2017, il regolamento e le modalità di partecipazione sono disponibili online sia sul sito di FOIV (www.foiv.it) sia di Samoter (www.samoter.it).

Le tre migliori proposte per ognuna delle due categorie in gara saranno illustrate e premiate durante Samoter, nella giornata del 23 febbraio: 1.500 euro vanno al primo classificato; 1.000 al secondo e 500 al terzo. L’obiettivo del concorso è quello di valorizzare e promuovere le soluzioni più innovative per la salvaguardia di un territorio a forte rischio idrogeologico, come quello italiano.

In questo ambito, oltre a professionalità e progettualità, si dimostrano sempre più fondamentali le tecnologie impiegate. Per questo il focus di Samoter2017 è tutto dedicato al contributo che le macchine movimento terra più avanzate possono fornire agli operatori impegnati in contesti ambientali di pericolo.

#Arsenale2022, sottosegretario Baretta: “Per il Veneto serve un progetto valoriale”

“Una presa di coscienza collettiva”. È con queste parole che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha definito il senso dell’incontro promosso dalle dieci associazioni venete che oggi hanno fatto tappa a Roma, nella sede del Senato, per presentare il progetto #Arsenale2022.

“Si tratta – ha spiegato Baretta – di un’importante presa di coscienza di sè, una presa di coscienza che interpreta in senso maturo il ruolo rivestito dal Veneto all’interno del sistema Italia. A raccontare con forza questo ruolo sono soprattutto i numeri, ma questa presa di coscienza può portare a esiti contraddittori. Da un lato, può spingere a sentirsi autosufficienti; dall’altro, a farsi carico in modo costruttivo del ruolo rivestito a livello nazionale. Ed è questa la soluzione che auspico. Tra un negoziato tra regione e Stato che accresca i poteri locali in modo condiviso e un referendum che spacca, molto meglio il primo”.

Una soluzione che emerge con forza anche nei documenti presentati dai membri fondatori di #Arsenale2022 – Cisl, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola media impresa (CNA), Confesercenti, Confindustria, Confprofessioni, Legacoop – nell’incontro con i parlamentari veneti, concluso dal sottosegretario Baretta.

“Quanto riportato nei documenti di #Arsenale2022 deve aprire anche una riflessione a voce alta, da fare insieme. Perché se è vero che il tempo sembra maturo per una presa di coscienza collettiva, è altrettanto vero che ciò non può nascondere la crisi, una crisi che non è solo economica ma anche sociale. E se sulla prima – ha spiegato il sottosegretario – abbiamo a lungo discusso, individuando anche alcuni strumenti per uscirne – penso ad esempio ai passi in avanti compiuti sull’export -, la seconda cova un allarme più profondo, una crisi di fiducia. La vicenda dei migranti, i casi delle banche, gli svariati episodi di cronaca delle ultime settimane minano il tessuto delle relazioni sociali. È per questo che serve un progetto non solo economico, ma anche valoriale. Dobbiamo essere protagonisti sia nel risolvere i problemi concreti delle persone, sia nel rimettere al centro delle nostre riflessioni un’idea di società basata sulle relazioni, sulla fiducia, sull’empatia e sulla solidarietà. È un cambio di passo che implica un rafforzamento anche del sistema creditizio, andando al di là della crisi delle banche venete, pensando a un progetto del Veneto per il Veneto, riappropriandoci delle capacità delle banche di finanziare il sistema produttivo regionale. Anche il Governo è pronto a fare la sua parte: Pedemontana da completare con responsabilità primaria della Regione, portualità e infrastrutture in un’ottica di sistema alto-Adriatico; servizi e partecipate capaci di integrarsi in una visione superiore e strategica. Perché se vogliamo essere una regione metropolitana, dobbiamo acquisire la capacità di pensare in grande”.

Incontro con #Arsenale2022, Moretto (Pd): “Giusto dare priorità a formazione e welfare”

“Esprimo il mio convinto apprezzamento sui contenuti del documento di #Arsenale2022. È dalle idee che deriva l’autorevolezza e l’incisività del Veneto, non da un’autonomia urlata e senza progetto”.

Così l’on Sara Moretto, Pd, che questa mattina ha partecipato all’incontro in Senato con i parlamentari veneti organizzato da #Arsenale2022, progetto che riunisce 10 associazioni di categoria del mondo dell’impresa, del lavoro e delle professioni del Veneto. In questa sede è stato illustrato il Piano di lavoro e di programma, che contiene analisi e proposte per il rilancio del Veneto.

“Il documento si propone giustamente di lavorare per piattaforme, non per strutture – aggiunge l’on. Moretto -. La lungimiranza del progetto #Arsenale2022 sta anche nel partire da temi che spesso non si accostano al mondo dell’impresa e della crescita: formazione e welfare. Quanto alla prima, penso che il Veneto debba cogliere e interpretare le opportunità dell’alternanza scuola-lavoro e che il mondo delle imprese debba poter dire la sua all’interno della riflessione in corso al Ministero dell’Istruzione sul riordino dei percorsi di formazione tecnica. È giusto poi affrontare anche il tema del welfare poiché il mondo economico non può prescindere dalla sofferenza delle famiglie, che colpisce anche il Veneto, Regione che forse in passato ha retto di più e meglio, ma che oggi vede logorato anche il risparmio. C’è la necessità di un welfare sia territoriale sia aziendale, e su questo punto il dibattito è in corso”.

“Quanto al turismo – continua -, rimane ancora un settore strategico, ma c’è bisogno di una pianificazione seria e di una vera innovazione del settore. In conclusione, il documento presentato ad #Arsenale 2022 è stato concepito a 360 gradi e su più livelli (regionale e nazionale), ma dovrà essere portato avanti in un unico tavolo, senza percorsi separati e paralleli”.

Unesco, sottosegretario Baretta: “Salvaguardia e innovazione possono stare insieme”

“Serve un’idea di città: salvaguardia e innovazione possono stare insieme. Questo è quanto il Sindaco Brugnaro deve discutere con l’Unesco. Non serve scavare nuovi canali: si decida rapidamente di portare le grandi navi a Marghera. Trovare una conciliazione con il porto commerciale è possibile, lasciando in marittima il traffico intermedio. La regolazione dei flussi è un’idea che va perseguita elevando nel frattempo la qualità dell’offerta turistica e mettendo al centro le attività culturali, come chiede anche il Presidente della Municipalità di Venezia. Il recupero della residenzialità in centro storico è direttamente proporzionale al recupero di attività commerciali e produttive. Se quindi Venezia può, in quest’ottica, pensare ad un proprio statuto speciale, Marghera può ritornare ad essere il cuore pulsante dell’attività produttiva e Mestre il capoluogo della Città metropolitana”.

Scomparsa Reolon, sottosegretario Baretta: “Il suo esempio, i suoi consigli, le sue osservazioni sempre preziosi”

“Dobbiamo dire grazie a Sergio Reolon per quanto ci ha dato in tanti anni di militanza, vissuta fino all’ultimo con impegno, passione e coraggio.
Il suo esempio, i suoi consigli, le sue osservazioni, a volte ruvide, ma sempre puntuali, sincere e in amicizia, sono stati sempre preziosi per tutti noi che abbiamo condiviso con lui la comune voglia di cambiamento e di miglioramento del nostro Paese e del nostro Veneto”.

On. Moretto: Cona, sopralluogo della Commissione d’inchiesta sui migranti

Visita commissione d’inchiesta migranti a Cona, on. Moretto (Pd): “Centro palesemente inadeguato”

Oggi, venerdì 20 gennaio, una delegazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti ha effettuato un sopralluogo nel centro di accoglienza di Cona, promosso dall’on. Pd Sara Moretto, unica componente veneta della Commissione. Con l’on. Moretto e il presidente della Commissione on. Federico Gelli hanno preso parte al sopralluogo gli on. Paolo Beni, Giuseppe Guerini, Marco Rondini.
A seguire, nella sede della Prefettura di Venezia si sono svolte le audizioni del Prefetto, del Questore e del Procuratore di Venezia e del sindaco di Cona.

“Il centro di accoglienza di Cona, sul quale la Commissione aveva messo gli occhi da tempo, – ha commentato l’on Moretto – è palesemente inadeguato per un numero così elevato di persone. Proporremo con convinzione al Ministero dell’Interno la richiesta di alleggerire la presenza dei richiedenti asilo.
Nonostante il potenziamento di un presidio medico con la presenza fissa di un autolettiga della Croce Rossa, la situazione dal punto di vista sanitario rimane critica. Le condizioni dell’ex base militare non sono poi adatte ad una permanenza lunga di queste persone. I problemi che abbiamo riscontrato in merito alla fornitura di acqua, al sistema fognario, all’impossibilità di avere un sistema di riscaldamento su fiamma testimoniano tutta la precarietà della struttura. Segnaleremo tutte queste inefficienze al Ministro, che ci sembra comunque intenzionato ad affrontare seriamente la situazione di Cona”.

On. Moretto (Pd) su ricezione direttiva Ue scambio automatico obbligatorio informazioni nel settore fiscale

Prosegue la lotta all’elusione fiscale e alla pianificazione fiscale aggressiva: oggi la Commissione Finanze ha espresso parere favorevole allo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva europea 2015/2376.

“Seppur con la convinzione che molto ci sia ancora da fare – afferma l’on. Sara Moretto, membro della Commissione Finanze – il recepimento della direttiva europea DAC 3 rappresenta un importante passo avanti nel contrasto all’elusione fiscale internazionale. Lo scambio di informazioni su base spontanea non può essere più la risposta a fenomeni che, secondo l’OCSE, sottraggono tra i 100 e i 240 miliardi l’anno. La strada del dialogo tra le amministrazioni tributarie dei diversi Stati europei deve essere percorsa con ancor più determinazione. Il provvedimento in esame si affianca ad un impegno che, in questa legislatura, il Governo ha profuso con misure normative e accordi volti a rafforzare la compliance anche a livello internazionale. Ho proposto alla commissione un parere favorevole auspicando una rapida conclusione dell’iter di recepimento”.

La nuova direttiva interviene su un precedente testo (la direttiva 2011/16/UE cosiddetta DAC 1) modificandolo, al fine di superare il regime di spontaneità e discrezionalità sul quale si basa oggi lo scambio di informazioni. La modifica che si recepisce con il decreto infatti impone alle autorità fiscali nazionali dell’Unione l’obbligo di uno scambio automatico di informazioni sui ruling fiscali transfrontalieri e sugli accordi preventivi sui prezzi di trasferimento emanati nei confronti delle società.

Questi strumenti, nati per dare alle imprese la certezza giuridica di come saranno tassate le operazioni, nel corso degli anni sono stati utilizzati ai fini di una pianificazione fiscale “aggressiva”, che può dar luogo a un trasferimento degli utili e a una notevole erosione fiscale negli Stati membri. In alcuni casi, ciò ha finito con il consentire ad alcune società di non versare quasi nessuna imposta.

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