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FOIV – “In Veneto servono più ingegneri preparati ad affrontare le emergenze”

Protezione civile è organizzazione e formazione: questo quanto emerso dal convegno “Le attività della protezione civile e gli ingegneri” organizzato dal Collegio, l’Ordine e la Fondazione Ingegneri Veneziani, in collaborazione con la Commissione Protezione Civile dell’Ordine e la FOIV-Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto. Il convegno, svoltosi questa mattina nella Cittadella dell’Edilizia di Marghera-Venezia, aveva l’obiettivo di far conoscere meglio le attività della complessa, ma entusiasmante, macchina della Protezione Civile e di coinvolgere, nel suo funzionamento, i tecnici eventualmente interessati.

Dopo i saluti introduttivi di Maurizio Pozzato, Presidente Collegio Ingegneri Venezia, e di Gian Pietro Napol, presidente della FOIV, gli interventi sono entrati nel vivo con il contributo di Luca Soppelsa della Protezione civile della Regione Veneto che ha approfondito il contenuto del nuovo Codice della protezione civile e le attività della Regione. Soppelsa ha evidenziato le peculiarità e i punti di forza del progetto di legge depositato in Regione in attesa di approvazione, che introdurrebbe: l’importanza e il ruolo dei distretti, la collaborazione fondamentale del volontariato, l’individuazione precisa delle competenze, procedure chiare in caso di emergenze, la conservazione del ruolo delle Province, l’importanza della pianificazione e la diffusione della cultura della protezione civile a partire dalle scuole, l’istituzione del Responsabile di protezione civile, la previsione di strumenti finanziari per il sostegno delle attività.

Maurizio Vesco (Arpav) ha relazionato sugli incidenti derivati da eventi naturali in stabilimenti SEVESO, nei quali cioè sono stoccate sostanze pericolose. “Su 7.109 eventi incidentali accaduti in siti industriali, circa 215 sono stati causati da fenomeni di tipo naturale, nel 58% dei casi dovuti alla caduta di fulmini” ha evidenziato, mettendo in luce la difficoltà, ma anche l’importanza, di una corretta analisi dei rischi e chiarendo le azioni da porre in essere per arginare l’incidente qualora accada. Infine ha posto l’accento sull’importanza della prevenzione.

Gian Pietro Napol (FOIV) ha approfondito il ruolo degli ingegneri nell’ambito della protezione civile. “Noi come categoria vorremmo avere un rapporto più stretto con Arpav – ha esordito, sollecitando il precedente relatore – perché le tematiche sono tante e di comune interesse”. Ha quindi aggiunto: “In occasione di eventi emergenziali la nostra categoria si è sempre dimostrata pronta a intervenire per andare in sostegno delle comunità colpite. Dal 2010 la FOIV ha iniziato a investire in modo sostanziale sulle tematiche della protezione civile. Da allora non siamo mai mancati in occasione delle emergenze, dal sisma dell’Emilia al tornado della Riviera del Brenta fino al terremoto del Centro Italia nel 2016. È stato definito nel 2014 un protocollo con la Regione per la formazione e l’inserimento degli ingegneri  in una task force regionale: vi hanno aderito 46 colleghi, preparati per poter intervenire in situazioni di emergenza. Di questi, 37 sono stati attivi sul campo in occasione del sisma di Rieti, Norcia e Amatrice”. Ha quindi concluso con un appello a poter tenere il secondo corso di formazione, “che era già stato calendarizzato nel 2016 ma saltato a causa del sisma in Centro Italia. Da allora il Dipartimento della Protezione civile non è riuscito a garantire le docenze e quindi non abbiamo potuto procedere. Ora lo faremo autonomamente, con l’aiuto degli esperti della Regione. Sono molti i colleghi che ce lo chiedono: il nostro obiettivo sarebbe di arrivare a quota 100, per avere una nutrita squadra di ingegneri pronti ad intervenire”. Infine, un appello ad approvare quanto prima la legge regionale e alla sottoscrizione di un protocollo operativo con la Regione.

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