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Instagram, come utilizzarlo al meglio?

L’utente e l’engagement:

  • un’informazione accompagnata da immagini rilevanti viene ricordata in maniera più completa, +55% rispetto ad un semplice testo;
  • i contenuti con immagini rilevanti (uniche, particolari, curiose, d’impatto emotivo, e in HD) ottengono il 94% in più delle visualizzazioni rispetto a foto normali;
  • 1 minuto di video vale più di 1.800.000 parole.

Strategie aziendali 2.0

Italia e Germania si contendono il 10° posto per maggior numero di utenti su Instagram: entrambe con 19 milioni di utenti (fonte Hootsuite). Tradotto? Forse è il caso che tu apra il tuo profilo social per far crescere la visibilità della tua impresa, rigorosamente con un profilo d’azienda. Attenzione però! Per avere successo, bisogna conoscere la piattaforma per capire se è il “luogo” virtuale adatto a promuovere il tuo lavoro e far crescere il tuo brand.

Instagram è prima di tutto un social network visivo: uno spazio dove editare e condividere immagini e video. Prima di decidere se utilizzarlo è necessario quindi capire se gli argomenti dell’azienda possano essere trasmessi principalmente attraverso immagini, oppure attraverso brevi video (lunghezza massima 1 minuto).

La funzionalità e l’utilizzo di Instagram sono ormai noti a tutti ma, per riuscire ad utilizzarlo al meglio come piano di comunicazione, serve necessariamente pianificare e realizzare un obiettivo chiaro, coerente e definito: esso può diventare un eccellente canale di marketing, ma prima di tutto è necessario valutare se e come possa inserirsi nella strategia di Brand di breve e medio periodo.

Instagram non nasce come piattaforma e-commerce (nonostante ultimamente abbia implementato anche la funzione “shopping”). Di conseguenza, lo scopo del social network dal punto di vista di un’azienda, non sarebbe in primis quello di vendere, bensì di “formare” la clientela fidelizzando quella già presente e cercandone di nuova, mettendo a disposizione una vetrina dove mostrare il meglio di sé creando un legame con il pubblico. Se si seguono questi propositi, si rivelerà uno strumento di fidelizzazione e condivisione, di informazioni formato immagine. Come sempre, i prodotti e servizi che trasmettono emozioni, saranno quelli che funzioneranno di più.

A cosa serve il Content Marketing su Instagram?

Il punto è: la tua attività, il tuo prodotto, le tue qualità interessano o hanno la stoffa per interessare i tuoi clienti potenziali? Esiste una tribù pronta a conoscerti e a seguirti?

La strategia di content marketing per Instagram quindi, non sarà volta alla vendita del prodotto ma verso la conoscenza del brand: il miglioramento dell’immagine e la condivisione del valore aggiunto dell’azienda. I contenuti devono essere originali, suscitare interesse e, al contempo, essere abbastanza divulgativi sul lavoro e i prodotti che si vogliono offrire. Ovviamente, per veicolare i propri messaggi in modo visivo, serve prima di tutto avere una buona fotocamera (gli attuali smartphone compiono egregiamente questo lavoro) e una minima formazione fotografica.

Se la tua attività appartiene a un settore o a determinate categorie merceologiche, su Instagram puoi avere un buon vantaggio iniziale: un potenziale gruppo di audience di maggiori dimensioni ma, di contro, avrai a che fare con un maggiore affollamento (ovvero una competizione più agguerrita nella corsa all’attenzione).

Se invece ti occupi di settori più di nicchia, devi essere certo che il tuo pubblico d’interesse sia raggiungibile attraverso la piattaforma. Poi, non da meno, devi essere veramente bravo a costruire storie genuine, accattivanti e collegabili agli hashtag più popolari, siano essi temi o sentimenti, situazioni o format narrativi.

Ricordati sempre il presupposto per sfruttare al meglio Instagram per il tuo business: devi costruire intrattenimento centrato su valori credibili rispetto a quello che sei e quello che fai: ogni obiettivo che si vuole raggiungere richiederà l’applicazione di una strategia diversa, da qui deriva l’importanza dell’essere chiari con se stessi. Gli obiettivi non sono mai fissi ma vanno modificati dopo l’analisi dei risultati dai dati ottenuti dal social.

Fissare un target

La strategia consigliata è quella di partire con un ampio raggio e lasciare che l’algoritmo dell’applicazione selezioni automaticamente le persone giuste personalizzando le loro Home a seconda degli interessi personali dell’utente stesso. Piuttosto che un target d’età, su Instagram si formano target d’interessi. Tra tutti, è il social più difficile per la fidelizzazione di specifici utenti, infatti anche se si ricevono like da persone diverse dal proprio raggio di prodotti, sono comunque utili ad aumentare la visibilità dei post.

“L’ultima analisi riferita al pubblico che merita un paragrafo a parte sono i “fake”: se ieri avevi un numero di follower e oggi ne trovi 3 in meno, non temere. La colpa non è del tuo brand, ma della volatilità dei seguaci falsi: bot creati ad hoc che iniziano a seguire profili random, per poi autoeliminarsi dopo qualche giorno. Per questo motivo “comprare” i propri follower è una pessima strategia di marketing, perché ti darà l’impressione di essere molto popolare, ma in termini di guadagni futuri (nuovi clienti e quindi nuove entrate) sarà un flop. Sii onesto con chi ti segue, non prendere in giro facendo credere che il tuo brand abbia molto successo se poi non è così.

Creare contenuti di valore emozionale

Passiamo ora ai contenuti da pubblicare. Quali scegliere?

  1. Raccontare il nostro lavoro quotidiano attraverso le foto. L’obiettivo è quello di coinvolgere chi ci segue nelle attività di ogni giorno. In questo modo si dà la possibilità di conoscere i valori dell’azienda, le qualità, condividendo piccoli traguardi quotidiani.
  1. Umanizzare il nostro lavoro. Abbattere le barriere tra prodotto e clienti facendo trapelare attraverso le immagini chi siamo, il nostro lato umano, i retroscena di un prodotto finito frutto di un lavoro di squadra.
  1. Fare informazione. Vero che bisogna condividere immagini e video, ma ciò non toglie che non si possano inserire dei contenuti di spiegazione e approfondimento che descrivano il prodotto, ma che al contempo possano essere condivisi tra gli utenti.
  1. Coinvolgere il pubblico nella creazione dei contenuti. È possibile lanciare un hashtag e chiedere agli utenti stessi di condividere le loro esperienze, le foto di un evento o le loro opinioni. Così facendo si aumenta l’engagement e si creano delle testimonianze positive che rafforzano la reputazione dell’azienda.
  1. Utilizzare gli hashtag in modo efficiente. Ogni post ha a disposizione 30 hashtag, ma usarli tutti significa creare confusione e poca professionalità. Il social network funziona tramite una logica di ricerca di parole chiave che permettono alle persone di individuare i contenuti ai quali sono interessate: usare tutte le parole migliori che possano rendervi visibili ai clienti potenzialmente interessati non si rivela una buona strategia. Setacciare e individuare le migliori tendenze “su misura” del brand invece permetterà di mostrarvi professionali ma al contempo conoscitori del social network. In questo modo le ricerche sulle parole chiave migliori o sugli hastag più utilizzati riguardanti un determinato tema a voi collegato, vi aiuteranno a “trovarvi”.
  1. Le ricerche su Instagram non riguardano solo persone o hashtag, ma comprendono anche i luoghi, quindi l’utilizzo del geo tag, che permettono di aprire le località nella mappa, sono un sistema in più che consente al pubblico di trovare il nostro post.

Pubblicare dei post

Le parole chiave per avere dei risultati sono la coerenza nel formato del post, la semplicità di scrittura e la costanza nel crearli. Periodi di attività frenetica alternati a periodi di inattività sono la peggior cosa da fare nella gestione di un social. Preparare e seguire un piano editoriale per gestire orari e attività può essere utile per mantenere la costanza e riuscire ad agire nel momento della giornata in cui il target risulta essere  più attivo.

Il post ha tre tipi di formato: foto, video e slide show. Un buon profilo deve postare foto di qualità. Queste ultime possono essere modificate con filtri, luminosità, contrasti ecc, ma di per sé devono saper attirare l’attenzione, avere una bella grafica, essere coerenti tra loro e soprattutto rispettare lo storytelling del brand. I video sono meno popolari e hanno meno like rispetto alle foto, ma danno risultati migliori in termini di copertura e visibilità. Lo slideshow, infine, ti permette di pubblicare più foto nello stesso post, ed è poi l’utente a farle scorrere a suo piacimento. Tale format è stato introdotto solo nel 2017, ma rappresenta il modo migliore di postare un evento che si è svolto o un particolare prodotto che non si può riassumere in una foto soltanto, senza intasare la bacheca dei followers rischiando di diventare troppo invadenti.

Veicolare valori in modo transmediale

Instagram è uno dei tanti social network che si possono utilizzare per far crescere l’azienda. Un brand che deve farsi conoscere lo userà per approcciare un primo contatto con il pubblico, cercando di coinvolgerlo sul piano emozionale, e poi cercherà di convertire i risultati anche sugli altri canali (rinviando in bio il link al sito ad esempio). L’integrazione e l’onnipresenza dell’azienda su differenti canali a disposizione è necessaria per veicolare lo stesso prodotto con diversi messaggi e unire le diverse community di consumatori.

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