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Referendum, dichiarazioni dell’on. Baretta

Il sottosegretario all’Economia e alla Finanza Pier Paolo Baretta ha lasciato la seguente dichiarazione in merito agli esiti delle votazioni del referedum costituzionale.
“Senso di responsabilità e capacità di analisi. È ciò che serve al nostro Paese e al nostro partito all’indomani del risultato referendario. La sconfitta del sì è netta, in Italia e in Veneto, accentuata dall’alta affluenza al voto degli italiani che sono tornati alle urne, sono tornati a votare riscoprendo il valore profondo di una democrazia chiamata a decidere sulla Carta costituzionale, nodo strategico della partecipazione alla vita civile del Paese.
Da un punto di vista politico, è stata un’occasione persa, una messa in discussione del percorso di riforme avviato con questa legislatura. Da un punto di vista sociale, non bisogna ignorare la richiesta di ascolto che arriva dai cittadini. L’analisi del voto deve essere una riflessione ad ampio spettro non solo sul risultato elettorale e sulla riforma costituzionale, ma sulla visione stessa di Paese e di società che abbiamo convintamente condiviso come forza politica.
Ma oggi serve senso di responsabilità e le inevitabili dimissioni del Presidente del Consiglio ne sono state già segno di serietà e coerenza. Bisogna, innanzitutto, completare la legge di bilancio, evitando l’esercizio provvisorio che bloccherebbe il Paese in un’avvilente gestione dell’ordinario senza prospettive e senza programmazione per il futuro.
Al Capo dello Stato, che gode della fiducia di tutti noi, sono affidate le scelte per individuare il miglior percorso per uscire da questa crisi istituzionale”.

Referendum costituzionale, Sara Moretto (pd): “Riforma di un Pd concreto, occasione epocale”

Questa mattina la deputata del Partito Democratico, On. Sara Moretto, ha partecipato all’assemblea metropolitana del Partito Democratico, svoltasi presso l’Hotel Crowne Plaza di Quarto d’Altino (Ve).
A seguire una sintesi del suo intervento, con gentile richiesta di pubblicazione.
“Ci troviamo di fronte a una sfida per il cambiamento: questa riforma non è di Renzi, non è del Governo, non è del Pd. È del Paese. Appartiene al Paese. Dopo oltre trent’anni, siamo finalmente giunti all’ultimo passaggio. Questa riforma, frutto di due anni di dibattiti parlamentari, 6 letture con 60% di voti favorevoli, 100 emendamenti approvati, rappresenta l’occasione di una svolta epocale. È bene tenere a mente questo: non ci sarà un’altra occasione, non ci sarà un’altra riforma di questo genere, o almeno, non con il nostro impegno. Questa riforma, oltre che proporre coerentemente il superamento del bicameralismo e il cambiamento del procedimento legislativo, potenzia il sistema delle garanzie democratiche attraverso, per esempio, la certezza d’esame dalle proposte di legge di iniziativa popolare, o l’aumento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica, e tutto ciò si aggiunge alle garanzie ancora intatte della nostra democrazia.
Questa riforma è di un Pd figlio di quell’Ulivo che proponeva ciò che noi stiamo mettendo in pratica oggi. Sgomberato il campo dai dibattiti sull’Italicum, attraverso il voto della mozione alla Camera, possiamo e dobbiamo concentrarci solo nel merito della riforma, convinti verso una forte campagna referendaria, sentendoci tutti, in prima persona, impegnati in questa sf

Dichiarazione sottosegretario Baretta referendum costituzionale

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha preso parte alla conferenza stampa del Comitato per il Sì al referendum costituzionale. Di seguito una sua dichiarazione.

“Dopo tanti anni di campagna elettorale e promesse, finalmente l’iter per mettere in atto la riforma costituzionale si è messo in moto, e questo dovrebbe essere il primo motivo per votare sì al referendum. Il Governo, sin dal suo insediamento, ha intrapreso un percorso riformatore destinato al ridisegno complessivo dello Stato e il referendum sintetizza perfettamente il nostro orientamento. Questo referendum riflette il bisogno di un consenso generalizzato, vuole coinvolgere attivamente i cittadini affinché il rapporto stesso con le istituzioni cambi positivamente e penso che abbiamo fatto bene a incoraggiare un rapporto diretto con gli italiani su una questione che ha un significato di fondo.
La riforma sarà un test e non c’è dubbio sul fatto che avrà un’eco positiva oltre i confini nazionali. Sarà un segnale perché anche l’Europa cominci a intravedere l’Italia assestarsi in una condizione di normalità, stabilità e certezze di importanza strategica, dal punto di vista politico ed economico”.

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