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Incontro su sistema cooperativistico a Mira, dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, On. Pier Paolo Baretta ha partecipato al convegno il “Sistema cooperativistico tra lavoro e managerialità”, tenutosi a Mira (VE). A seguire una sintesi del suo intervento.
“Siamo in un periodo di svolta, gli scenari economici si stanno evolvendo e il mondo della cooperazione si è dimostrato sempre più centrale. È l’unico settore che, in un periodo di crisi, non solo ha resistito, ma si è addirittura sviluppato. Siamo tutti chiamati a cogliere questa sfida in una cornice di cambiamento e innovazione. Anche il mondo della cooperazione ha bisogno, in questo momento di trasformazione, di una riorganizzazione interna, in modo da potersi dimostrare competitivo in una partita che si gioca ad alti livelli qualitativi.
Alcuni nodi da affrontare, nell’ottica di una trasformazione complessiva dei processi economici, riguardano innanzitutto la natura del socio. In questo senso bisogna riflettere su come la natura di socio e dipendente possano trovare, in un contesto di democrazia economica sempre più evidente, forme nuove. Secondariamente dobbiamo incoraggiare i processi di aggregazione: unirsi, mantenendo le autonomie; garantire sempre trasparenza e controlli, e pensare a nuovi orizzonti di attività.
Insomma, vediamo come, a fronte dei grandi interventi normativi realizzati nell’ultimo periodo, il sistema stia cambiando. Questo ci impone di aprire un confronto perché il mondo della cooperazione diventi sempre più in grado di cogliere sfide importanti non solo per il suo settore ma per l’intero Paese.”

PFAS, Ordine dei Geologi: “Noti da tempo, ma manca una normativa che dia indicazioni su come intervenire”

In merito al problema dell’inquinamento da Pfas in Veneto, l’Ordine dei geologi regionale sottolinea: «Dal punto di vista scientifico i PFAS sono noti da tempo. I “nuovi contaminanti”, sostanze non normate per le acque sotterranee, sono un problema attuale. La comunità scientifica (Cnr in testa) conosce e studia moltissimi nuovi composti potenzialmente contaminanti, ma se questi non vengono  inseriti nelle tabelle di riferimento per le acque sotterrane e per le acque ad utilizzo idropotabile, non verranno ricercati».

Il problema fondamentale sta proprio qui. «Tali composti non sono sistematicamente ricercati,  e si finisce per “scoprire” il problema solo quando questo si è già manifestato e diffuso a scala provinciale o regionale.

Le strutture idrogeologiche dove i contaminanti nuovi e vecchi “scorrono” non sono studiati adeguatamente e la normativa non dà indicazioni su come intervenire qualora vengano individuati».

L’Ordine evidenzia, inoltre, una contraddizione: «Le acque sotterranee seguono, dal punto di vista normativo, tre riferimenti differenti: acque sotterranee, acque potabili e acque minerali. I limiti di legge per le varie tipologie di acque sono molto diversi: ipoteticamente la medesima acqua con il medesimo chimismo potrebbe essere conforme alla legge per la potabilità, ma contaminata per quella per le acque sotterranee. Certamente questi riferimenti disomogenei e talora assenti non aiutano l’utente ad avere chiarezza su cosa sta bevendo».

L’Ordine evidenzia che «l’idrogeologia sperimentale oggi permette approfondimenti elevatissimi sia in ambito di indagini sia di modellazione e permetterebbe agli studiosi ed agli enti di avere gli strumenti necessari per capire quanto contaminante c’è in falda, dove sta andando e da dove viene, che velocità ha, quanto durerà e dove andrà a finire. Basta solo voler investire nel proprio territorio».

«Ci si chiede quanto tempo ancora dovrà passare perché si spinga verso uno studio scientifico approfondito dei propri Acquiferi Regionali – conclude l’Ordine -, per trovarsi già pronti nel caso, non remoto, che compaia qualche altro nuovo contaminante oltre ai PFAS, come ad esempio le sostanze radioattive presenti nelle acque sotterranee destinate al consumo umano».

 

De Franceschi (tributarista): niente detrazione al 50% per la sostituzione della vasca da bagno

L’Agenzia delle Entrate non la considera manutenzione straordinaria né per l’abbattimento di barriere architettoniche. De Franceschi, tributarista veneziano: “A chi ha detratto arriverà richiesta di rimborso”

  «Contrariamente a quanto promettono le televendite che vediamo in tv, la detrazione al 50% non vale per chi decide di sostituire la propria vasca da bagno con altra vasca, con sportello apribile o con box doccia». A riferirlo è Alberto De Franceschi, tributarista veneziano che ha analizzato la circolare 3E del 2 marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate nella quale si legge che “nell’ambito dei chiarimenti forniti al Coordinamento nazionale dei Caf, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una interpretazione restrittiva negativa, in merito alla possibilità di usufruire della detrazione Irpef del 50% relativamente alle spese sostenute per la sostituzione della vasca da bagno con altra vasca, con sportello apribile o con box doccia”.

Perchè? L’Agenzia delle Entrate considera come agevolazioni possibili solo quelle che rientrano nella manutenzione straordinaria e relative all’abbattimento delle barriere architettoniche e ha anche stabilito che la sostituzione della vasca da bagno con altra vasca con sportello apribile o con box doccia è da considerarsi manutenzione ordinaria e non rientra nemmeno tra gli interventi di eliminazione delle barriere.

«La cosa più vergognosa – commenta De Franceschi – è che in passato ci sono state aziende che hanno venduto false agevolazioni. Un danno ingente soprattutto per gli anziani, primi acquirenti di questi prodotti, che si sono fidati e hanno speso migliaia di euro credendo sarebbe tornati in possesso di metà della cifra».

Cosa succederà, quindi, a chi ha dato a credito al fornitore e ha detratto la spesa? «Arriverà un avviso di accertamento con successiva cartella di pagamento, per recuperare il rimborso concesso più la sanzione e gli interessi».

 

Prezzo del latte, on. Moretto incontra azienda agricola di San Stino di Livenza: “Certificare in etichetta la qualità 100% italiana”

Questa mattina l’on. Sara Moretto, deputata Pd, ha fatto visita a un’azienda di allevamento bovino di San Stino di Livenza, insieme al sindaco Matteo Cappelletto e a un rappresentante di Coldiretti. Al centro dell’incontro le difficoltà delle aziende locali e venete colpite dall’abbassamento del prezzo del latte.

«Ho voluto ascoltare dalla voce dei produttori l’impatto che questo problema sta avendo sulle aziende, che sono messe in seria difficoltà e talvolta si trovano a rischio chiusura –  sottolinea la deputata -. Ho potuto constatare che queste realtà non sono preoccupate dalla concorrenza europea, come spesso le si accusa: chiedono solo di poter “certificare” la qualità del prodotto 100% italiano. La loro richiesta, di cui mi farò portavoce presso il ministero dell’Agricoltura, è di poter indicare in etichetta la provenienza del latte che esce dalle nostre stalle. Questo andrebbe anche a beneficio dei consumatori che potrebbero scegliere tra un latte a prezzo ridotto perché proveniente da paesi dove esistono meno controlli e un latte italiano, controllato e di qualità certificata».

L’On. Moretto ha avuto modo di recepire la preoccupazione degli allevatori per i ritardi nell’erogazione dei fondi europei per l’agricoltura: «è inaccettabile che dopo sei mesi Avepa non abbia ancora versato l’acconto dovuto, nonostante i soldi siano stati stanziati dal Ministero. Così si toglie alle aziende anche questo trasferimento che potrebbe rappresentare per loro una boccata di ossigeno».

Vtp, dichiarazione sottosegretario Baretta

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla Vtp. Segue il commento dell’onorevole.

“Condivido le preoccupazioni e gli orientamenti espressi dal Consiglio regionale del Veneto sull’esigenza di garantire una regia nelle vicende riguardanti il terminal passeggeri del porto di Venezia, anche nell’ottica di favorire una governance impegnata allo sviluppo di questa strategica attività”.

Venezia, on. Moretto (pd): “Condivido necessità di mantenere presenza pubblica in terminal passeggeri”

«Condivido pienamente l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale, che impegna la Giunta del Veneto “a esercitare le prerogative di indirizzo che le sono proprie nei confronti di Veneto Sviluppo S.p.A., ribadendo la natura strategica dell’investimento in Venezia Terminal Passeggeri” e quindi a “mantenere una presenza determinante della Regione del Veneto nella governance del Terminal passeggeri”». Così la deputata Sara Moretto commenta il voto unanime di ieri alla mozione presentata dal consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo.

«Il ruolo fondamentale delle società pubbliche è quello di difendere gli interessi del territorio e guidarne lo sviluppo – ricorda l’on. Moretto -.  Per Venezia e tutta l’area lagunare la crocieristica è evidentemente strategica, ma non dimentichiamo che il mantenimento  della presenza pubblica nella governance del Terminal Passeggeri è fondamentale anche per lo sviluppo del comparto turistico e del suo indotto in tutta la regione. Le istituzioni non possono defilarsi da un investimento che ha forti ripercussioni su centinaia di imprese locali. Non entro nel merito delle modalità e dei soggetti che possano essere coinvolti, ma ritengo che l’operazione debba essere a guida pubblica».

Modello 730 precompilato, sito agenzia delle entrate inaccessibile. De Franceschi, tributarista: “Solita inefficienza burocratica che ricadrà sui contribuenti”

Venerdì 15 aprile: è il primo giorno per accedere al modello 730 precompilato. Almeno sulla carta. Perché nei fatti fin dalla mattina è risultato impossibile accedere alla dichiarazione che dovrebbe essere disponibile nel sito dell’Agenzia delle Entrate. A segnalarlo è Alberto De Franceschi, tributarista veneziano: «Questa mattina abbiamo provato ad accedere a una dichiarazione precompilata ma dal portale non è permesso l’accesso – afferma -. Per capire abbiamo chiamato il numero verde 848.800.444 e l’operatore Venezia 094 ci ha risposto che neanche per loro è disponibile l’accesso perché il sistema sta ancora “caricando”. Quando gli ho chiesto le tempistiche per potervi accedere la risposta è stata “forse per la prossima settimana”».

De Franceschi evidenzia che «questo “disguido” farà sì che le scadenze subiranno ritardi e rinvii sempre a carico sia dei contribuenti sia dei professionisti del settore (CAF, Commercialisti, etc.). Nelle scorse settimane i contribuenti hanno dovuto correre per riuscire ad arrivare alla data odierna con le password e i requisiti di accesso in ordine e ora è tutto fermo per chissà quanto! È la solita inefficienza burocratica che ricade sui cittadini, che avranno così meno tempo di quello previsto per predisporre il modello 730″.

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Sottosegretario Baretta via Skype a Porto Tolle: “Con uso intelligente delle risorse si può guardare consapevolmente al futuro del territorio”

Il sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle finanze On. Pier Paolo Baretta ha partecipato, via Skype, alla presentazione dei progetti previsti nel piano di opere pubbliche predisposto dal Comune di Porto Tolle, avvenuto questa mattina presso la sala consiliare del Comune.
A tal proposito Baretta ha ringraziato gli organizzatori dell’invito e si è anche complimentato per il buon uso del bilancio da parte del Comune, grazie all’utilizzo degli avanzi, e ne ha delineato i punti.
“Si tratta di un buon esempio di sinergia tra finanziamento pubblico e privato – ha commentato Baretta – che ha determinato un’importanza strategica negli investimenti programmati che consentono lo sviluppo del territorio, come per la pesca ed il turismo, e per la sicurezza delle infrastrutture stradali. Così come i servizi ai cittadini, resi attraverso il decoro urbano, l’attenzione alla salute e alla scuola per l’istruzione.
Con queste scelte di bilancio e con l’uso intelligente delle risorse, malgrado i problemi derivanti dal ridimensionamento della centrale Enel – ha concluso Baretta -, potete guardare al futuro del territorio con più consapevolezza.”

Dichiarazione sottosegretario Baretta referendum costituzionale

Questa mattina il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha preso parte alla conferenza stampa del Comitato per il Sì al referendum costituzionale. Di seguito una sua dichiarazione.

“Dopo tanti anni di campagna elettorale e promesse, finalmente l’iter per mettere in atto la riforma costituzionale si è messo in moto, e questo dovrebbe essere il primo motivo per votare sì al referendum. Il Governo, sin dal suo insediamento, ha intrapreso un percorso riformatore destinato al ridisegno complessivo dello Stato e il referendum sintetizza perfettamente il nostro orientamento. Questo referendum riflette il bisogno di un consenso generalizzato, vuole coinvolgere attivamente i cittadini affinché il rapporto stesso con le istituzioni cambi positivamente e penso che abbiamo fatto bene a incoraggiare un rapporto diretto con gli italiani su una questione che ha un significato di fondo.
La riforma sarà un test e non c’è dubbio sul fatto che avrà un’eco positiva oltre i confini nazionali. Sarà un segnale perché anche l’Europa cominci a intravedere l’Italia assestarsi in una condizione di normalità, stabilità e certezze di importanza strategica, dal punto di vista politico ed economico”.

500 anni del Ghetto, dichiarazione sottosegretario Baretta

In merito ai 500 anni del Ghetto il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“La memoria degli avvenimenti di 500 anni fa ci aiuti a vincere le paure e gli odi di oggi. Tolleranza, accoglienza reciproca, rispetto e dialogo politico, culturale e interreligioso sono le sole possibilità che abbiamo per vivere un futuro di civiltà. La storia del ghetto, della comunità ebraica e di Venezia sono un tutt’uno e la nostra città deve essere la prima testimone globale dei valori di amicizia tra tutti i popoli.”

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